Figli nullatenenti che acquistano beni immobili? Un metodo antico per tentare di frodare il creditore.

È il caso di un avvocato che vantava un ingente credito per l’attività professionale svolta nei confronti di una ex cliente, che in maniera apparentemente astuta svuotava completamente il suo patrimonio fino a risultare incapiente, tentando cosi di impedire al professionista di recuperare il proprio credito.

Il creditore, assistito dall’Avv. Alessandro Luciano – socio cofondatore insieme all’Avv. Gianluca Ballo, dell’omonimo Studio Legale Luciano|Ballo & Associati, non riuscendo a soddisfare integralmente il proprio credito, accertava che nei mesi successivi alle azioni di recupero intraprese era stato concesso un mutuo fondiario di €. 120.000,00 per l’acquisto di un immobile alla ex cliente e a sua figlia, ancora studentessa e senza occupazione e come tale nell’impossibilità concreta di provvedere al pagamento delle rate del mutuo.

La tesi dell’Avv. Luciano si basava sulla convinzione che si trattasse in realtà di una donazione indiretta: se formalmente con l’atto di compravendita l’immobile era stato intestato alla ragazza, esso non poteva che essere stato acquistato con il denaro proveniente unicamente dalla madre, la quale peraltro era obbligata in solido con la figlia al pagamento delle rate del mutuo. Conseguentemente, l’atto di compravendita doveva considerarsi una donazione indiretta, come tale non opponibile al professionista creditore e soggetto all’azione revocatoria a tutela del suo credito.

Il Tribunale di Rovigo con sentenza del 27/03/2025 accoglieva tale tesi, precisando come la donazione indiretta consista in un negozio che, pur non avendo la forma della donazione, è mosso dal medesimo fine di liberalità volto ad arricchire gratuitamente un beneficiario – in questo caso la figlia della ex cliente debitrice. Il Giudice dichiarava quindi inefficace l’acquisto dell’immobile nei confronti del creditore, poiché consistente in una donazione indiretta, con la conseguenza di consentire al professionista di recuperare il credito vantato nei confronti della ex cliente insolvente (si rimanda, per un più approfondito esame delle questioni trattate, alla sentenza allegata).

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