Commette un reato la madre che impedisce al padre di vedere il figlio minore

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La condotta ostruzionistica della madre che viola i provvedimenti urgenti che regolano il diritto di visita della figlia con il padre integra un reato.

In tal senso si è espresso il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Pisa che – accogliendo l’opposizione presentata dall’Avv. Luciano alla richiesta di archiviazione formulata dal Pubblico Ministero – ha ordinato a quest’ultimo di formulare coattivamente l’imputazione entro il termine di dieci giorni nei confronti dell’indagata.

Dalla ricostruzione dei fatti – grazie anche al contributo offerto dall’attività difensiva espletata in favore della persona offesa – è emerso l’intento univoco della donna di voler allontanare la minore dall’ambiente paterno e, in particolare, quello di ridurre o persino annullare i contatti tra la stessa ed il padre impedendogli di vedere la figlia per ben quattro mesi consecutivi.

L’indagata, infatti, si rifiutava ripetutamente di soddisfare le richieste di visita della figlia da parte della vittima che trovavano fondamento giuridico in un provvedimento giurisdizionale del Tribunale di Pisa, del quale la stessa ne era a conoscenza.

Di conseguenza, risulta integrato in relazione al delitto di mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice previsto e punito dall’art. 388 codice penale, tanto l’elemento oggettivo consistente nella mancata esecuzione delle prescrizioni pronunciate dall’Autorità giudiziaria, quanto quello psicologico che si estrinseca nella consapevolezza dell’inosservanza posta in essere.

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